sabato 12 maggio 2012

Hermann telefono casa

In ciò che scriverò potrebbero essere presenti, qui e lì, luoghi comuni e ovvietà generiche, oggi è così, Hermann è così.

Alcune persone fanno della loro vita una crociata, potrebbero inserirsi nella società, mescolarsi ai loro simili vivendo nel caldo e solidale abbraccio della mediocrità ma preferiscono la perdizione e, in quanto creature dannate e perverse, per quanto possano ingannarsi infine precipitano tra i ciottoli sulfurei della lussuria, una strada lastricata di sangue e viscere, lastricata di quelle persone che ricche della propria povertà hanno provato e riprovato mentre altri, abomini di natura e morale, riuscivano.
Questa è la loro battaglia, non una battaglia contro i propri limiti, come ci piace vederla, bensì una carneficina di anime, le nostre, nutrimento ideale per la loro razza;
creature in pace tra loro, prive di gerarchia ma unite dallo stesso ideale: torturare lo spirito, annichilire la speranza, spegnere ogni riottoso bagliore nell'uomo comune.

Hermann, se stai leggendo queste poche righe di frustrata esternazione, sappi che descrivono ciò che provo dal malaugurato giorno in cui decisi di leggere "Le Torri di Bois-Maury".
Come fai? perchè? peyote? tornerai mai a casa? semplicità al quadrato per trecquattordici?
Un giorno lo saprò, è una minaccia.

Tavola 4 del lavoro di fine corso presso il Daisho Studio. Stavolta ho lasciato lo spazio ma non ho disegnato i balloon.

4 commenti:

  1. eddaje! speriamo piacciano anche a nord.. crazie!

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  2. belle belle! soprattutto mi piace un sacco l'inchiostrazione! cosa hai usato? pennino?

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  3. Oi grazie mille! queste tavole hanno avuto il malsano proposito di farsi inchiostrare esclusivamente a pennello (ho una paura fottuta del pennino, ancora, ma sto iniziando a sperimentarlo, stessa cosa vale per i pennarelli.. brr).

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